giovedì 19 luglio 2018

Recensione libro "L'inganno" di Thomas Cullinan

Ciao a tutti! <3
Prima di tutto, vorrei scusarmi per queste due settimane di silenzio: tra esami da finire e altri impegni spuntati fuori come funghi, non ho letteralmente avuto modo di mettere mano a niente :/.
Oggi, però, sono qui per parlarvi (FINALMENTE ;)) di un libro che ho finito di leggere in questi ultimi giorni (libro che volevo leggere già da un po' di tempo). Quindi, bando alle ciance e buona lettura a tutti! <3


Titolo: L'inganno
Titolo originale: The beguiled
Autore: Thomas Cullinan
Editore: De Agostini
Data di pubblicazione: 5 settembre 2017
Pagine: 472
Prezzo: €17,00
Genere: Storico, gotico, thriller

Trama: Cinque allieve appena, le uniche rimaste. E un nome che "ci metti più a pronunciarlo che a fare l'appello": il Collegio per signorine di Miss Martha Farnsworth. Nella Virginia insanguinata dalla Guerra civile, tra l'eco dei cannoni e la paura che come un'ombra si addensa contro i muri del giardino, la vita della scuola diretta dall'austera Miss Martha scorre lenta e sempre uguale. Lezioni di cucito, musica e francese. Le incombenze domestiche, i pasti, le preghiere.
E' in questo mondo angusto e tutto al femminile che irrompe il caporale John McBurney, disertore dell'esercito nordista gravemente ferito. Nella fuga dall'inferno dei campi di battaglia, McBurney ha perso il fucile e forse l'orgoglio, ma non l'astuzia che è da sempre la sua arma più affilata. Assediate dalla guerra e dalla noia,, soffocate dal morso dei corsetti e dei loro stessi desideri, le donne della scuola accolgono il soldato nemico e se ne prendono cura. Un po' alla volta, inevitabilmente, intrecciano con lui una danza sottile, fatta di sfida, di potere e seduzione. Diffidenti, audaci, tenere, gelose, spaventate e possessive, le ragazze di Miss Farnsworth svelano una dopo l'altra la propria natura. E intanto, come falene attratte dalla fiamma, soccombono al fascino di un gioco dall'esito imprevedibile e fatale.

Recensione: Ammetto che questo libro mi aveva incuriosita fin da subito. Dalla trama, mi ero immaginata una storia piena di colpi di scena, di fiato sospeso, di sotterfugi, di rabbia e violenza, di passioni umane indagate fino al limite dell'impossibile. Peccato che sia rimasta alquanto delusa.
L'idea di base non è male: un soldato che, arrivato in una scuola di sole ragazze, mette a soqquadro la loro vita quotidiana per tutto il periodo in cui sarà ospite. Una storia che, prima di questo libro, non mi era mai capitato di leggere.
Tuttavia, idea di base a parte, tanti altri fattori mi hanno lasciato l'amaro in bocca.
Primo tra tutti, il come vengono raccontati i fatti: durante la lettura, mi è sembrato di leggere quasi più un resoconto di un viaggio che una vicenda avvincente; mi aspettavo enormi colpi di scena da un momento all'altro, colpi di scena che, purtroppo, non sono mai arrivati. Mi è sembrato un modo di raccontare abbastanza piatto e monocromo, nonostante la storia venga narrata da ben nove punti di vista diversi tra loro.
Ebbene sì, otto punti di vista (se ho contato bene) che rispecchiano le otto donne presenti nel collegio. Otto punti di vista scritti tutti in prima persona. Ora, a me non sono mai piaciuti i libri che alternano due punti di vista in prima persona, figurarsi un libro con otto prospettive, tutte diverse tra loro! Giuro che, durante la lettura, mi sono spesso confusa su chi fosse la voce narrante del capitolo che stavo leggendo. Una lettura che ho trovato estremamente frammentata, proprio a causa di questi (secondo me) troppi punti di vista da cui analizzare la storia.
Punti di vista che, a mio parere, non mostrano ciò che davvero le donne provano. Ciò che si legge nel capitoli è più un resoconto di ciò che queste donne fanno, non di quello che provano. Solo raramente capita di capire il perché di determinate azioni e determinate parole dette, solo qualche volta si ha uno spaccato dei pensieri delle donne.
Questa cosa si riflette anche sul personaggio del caporale: non abbiamo nessun capitolo scritto dalla sua prospettiva e, durante la lettura, ho trovato molto difficile capire il perché di alcuni suoi comportamenti che definirei abbastanza estremi, nella situazione in cui si ritrova ad agire (o non agire - chi di voi ha letto il libro, probabilmente capirà cosa intendo ;)). Come personaggio, John viene presentato solo attraverso i punti di vista delle donne, ognuna delle quali lo vede in modo estremamente diverso dalle altre (altra cosa che, a mio parere, confonde molto le idee del lettore).
L'ho trovata una storia faticosa da leggere, interessante solo per alcuni punti, molto lenta e noiosa per tanti altri. Non dico che sia un libro da scartare, perché comunque, durante la lettura, ero curiosa di capire come sarebbero andate avanti le cose e, soprattutto, ero curiosa di capire il perché delle azioni delle donne. Tuttavia, per essere un thriller psicologico (o almeno, dalle premesse pareva essere un libro appartenente a questo genere), poteva probabilmente essere costruito in modo diverso, dando molto più spazio alla suspance (a mio parere, totalmente assente).

Voto:

Con questo, la sottoscritta vi saluta qui, sperando di non assentarmi di nuovo ;).
Come sempre, grazie di tutto! :3
Un bacione e a presto, Letizia <3

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