mercoledì 2 giugno 2021

Recensione libro "Final draft" di Riley Redgate

Bellissime persone, ciao! <3
Giusto ieri ho concluso questo libro che si pone come un ottimo inizio per giugno, e per il mese del pride in particolar modo *^*. Quindi senza ulteriori indugi, vi lascio alla recensione e vi auguro una buona lettura <3
Informazione di servizio: il libro è disponibile in inglese e il livello della lingua è medio.


Titolo: Final draft
Autore: Riley Redgate
Editore: Amulet books
Data di pubblicazione: 12 giugno 2018
Pagine: 272 (ebook); 288 (cartaceo)
Prezzo: $6,22 (ebook); $6,55 (cartaceo)
Genere: Young Adult, drammatico, formazione, LGBT+

Trama: (tradotta da me) Laila Pierda non beve, non fuma, e soprattutto non si intrufola nei locali del Lower East Side dove solo i maggiorenni hanno accesso. Il solo rischio che Laila si concede sono le difficoltà che fa vivere ai personaggi delle sue storie: universi sci-fi pieni di avventure, amori proibiti e robot. Il suo insegnante di scrittura creativa le ha sempre detto di avere un dono speciale. Ma tre mesi prima della fine delle superiori, il fan numero uno di Laila è sostituito da Nadiya Nazarenko, vincitrice del premio Pulizter, che non vede niente di speciale nelle storie di Laila.
Ottenere l'approvazione della Nazarenko diviene un'ossessione per Laila - insieme al terrore della sua prima insufficienza - porta Laila a una serie di situazioni del tutto fuori programma. Presto Laila si ritrova a conoscere gli alti e bassi della vita notturna e tutta una serie di ambiguità con cui dovrà poi fare i conti quando la sua sanità mentale e la sua felicità saranno a rischio, per capire se solo sopportando l'insopportabile si possa raggiungere la grandezza.

Recensione: Parto subito con questa informazione: a me personalmente il libro è piaciuto. E pure tanto *^*. In particolare, l'ho amato per tre aspetti: lo stile (ricco, ben definito, che scorre, che indaga e che personalmente mi ha catturata da morire), il come una certa relazione è posta (in modo del tutto normale, semplice, proprio come dovrebbe essere), e il modo in cui è stata presentata la reazione di Laila all'evento scatenante che la porta prima a perdersi, tanto, e poi a ritrovarsi (a mio parere, l'autrice ha reso bene la confusione, la sensazione di mancanza di un punto fisso, certo; il non sentirsi più a contatto con niente e nessuno).
Detto questo, tuttavia, non posso non negare che ci siano numerose mancanze. O meglio: che il libro per tanti aspetti sia un immenso calderone di accenni mai spiegati in mood abbastanza approfondito.
Abbiamo la presenza del conflitto di una persona con origini ispaniche che non si sente abbastanza vicina alle proprie origini, ma neppure sufficientemente parte del resto.
Abbiamo riflessioni sulla sessualità e sul come rapportarsi a una determinata parte della nostra vita.
Abbiamo riferimenti alla salute mentale e a tantissimi altri universi.
Tutte queste cose elencate sono sì interessanti (e molto *^*). Peccato che siano poste come meri accenni, niente più. Della serie "Ehi, visto quante cose ho messo? Visto quanto sono stata brava?". Cosa che a me, personalmente, fa molto arrabbiare. Preferisco un libro con un numero nettamente minore di elementi ma che almeno li presenti con la giusta attenzione e con la giusta accortezza invece di un calderone in cui troppe cose di quelle inserite restano sullo sfondo, come dei poster appesi al muro.
Se l'autrice avesse approfondito meglio ogni tema inserito, sono convinta che l'opera sarebbe stata stupenda, ricca, intensa, con una trattazione giusta e accorta (perché sono del parere che certi temi non possano essere trattati con leggerezza). Così invece ha fatto soltanto una mera accozzaglia di cose, dando spazio a pochissimo quando invece aveva tutto lo spazio per farlo (perché il libro in sé è estremamente breve, quindi qualche aggiunta, qualche approfondimento, non sarebbe stato problematico a mio parere).
Questa situazione per me è un peccato, perché complessivamente il libro è davvero, davvero, davvero molto buono a mio parere: un buono stile, una buona introspezione; c'è coerenza tra cause e reazioni e, soprattutto, le situazioni presentate sono plausibili, in cui ogni adolescente ha modo di ritrovarsi perché sono situazioni, riflessioni, sentimenti del tutto comuni, e questo io lo apprezzo moltissimo: mi è sembrato di ritornare indietro nel tempo a quando, a mia volta adolescente, parlavo di tutto questo con i miei coetanei. Quindi,  gli elementi base in questa storia ci sono tutti. Se non fosse stata un calderone ma uno sguardo più attento, sono convinta che sarebbe stata sicuramente migliore.
Però, nel complesso, lo ritengo un libro buono, molto molto molto buono. Perché il calderone non toglie niente alla storia: lo si nota solo se ci si fa volutamente attenzione.

Voto:

Detto questo, la sottoscritta vi saluta qui, dandovi appuntamento al prossimo post.
A presto e grazie per tutto :3.
Un bacione, Letizia <3

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