sabato 30 marzo 2019

Recensione film "A un metro da te"

Ciao a tutti! <3
Oggi tono a parlare di film *^*. E che film :3. Lo aspettavo da quando, alcuni mesi fa, ho visto per la prima volta il trailer. E, beh... Meglio se vi lascio alla recensione ;) (prima, però vorrei dirvi una cosa: vi consiglio con tutto il cuore di vederlo, non ve ne pentirete *^*).


Titolo: A un metro da te
Titolo originale: Five feet apart
Regia: Justin Baldoni
Anno: 2019 (21 marzo)
Durata: 116 min
Genere: Drammatico, sentimentale

Trama: Stella ha una malattia genetica, la fibrosi cistica, che la costringe a lunghi periodi di degenza ospedaliera, nella speranza di un trapianto di polmoni. Stella ha anche molto coraggio e un passato che la obbliga a restare aggrappata alla sua vita, curandosi con estrema diligenza e aggiornando il suo vlog perché altri possano seguire il suo esempio. Will, invece, è nuovo nel reparto ospedaliero, la sua forma di fibrosi cistica è grave e lui non trova un motivo per illudersi di poter vivere. Almeno finché non si innamora di Stella. A quel punto tutto cambia, perché anche se non possono abbracciarsi né baciarsi, e sono costretti a stare a un metro di distanza l'uno dall'altra, Will e Stella sono determinati a trovare il modo di stare insieme.

Recensione: Se cercate un film romantico, triste, che sappia prendere e tenere gli occhi incollati allo schermo dall'inizio alla fine, beh... Penso proprio che A un metro da te faccia al caso vostro ;).
Devo ammetterlo: all'inizio ero un po' scettica sull'idea di base della storia, avevo paura che la parte relativa alla malattia non avesse avuto, nel corso del film, la giusta attenzione. Un punto, questo, su cui mi sono ricreduta subito: la malattia ha ampio spazio, è il perno su cui tutto gira e a cui tutti i personaggi (i protagonisti in particolar modo) sono profondamente legati.
La malattia crea anche il contesto in cui la storia di Stella e Will ha luogo. Una storia di amicizia, di riflessione, di coraggio, di paure e timori, di speranza repressa e afferrata con tutte e due le mani. Una storia e un legame ricchi, che mi hanno catturata fin dalla prima scena fino alla fine del film. E che mi hanno colpita moltissimo, in un modo che mai mi sarei aspettata.
Il fatto che il film duri quasi due ore penso che sia stato d'aiuto non soltanto per il dispiegarsi della trama (ripresa dal libro omonimo da cui il film è stato tratto e che non vedo l'ora di recuperare *^*), ma anche per il crearsi del legame tra Stella e Will: non c'è niente di affrettato, niente di repentino. Il loro è un legame che nasce e cresce col tempo, a passi timidi che procedono in modo costante. E che mi hanno commossa davvero, davvero tanto perché li ho trovati coerenti nel contesto in cui Stella e Will si ritrovano a vivere.
Un contesto non facile da affrontare per nessuno, che pone molti limiti e che crea sempre possibili rischi per i diretti interessati (cioè per coloro che soffrono di fibrosi cistica). Rischi e limiti che, a parer mio, nel film sono stati resi bene: spesso si rimarca il fatto che i malati sono in una posizione quasi sempre instabile, che devono fare estrema attenzione con cosa e con chi vengono a contatto. E che, di regola, i malati devono stare almeno a due metri di distanza tra loro per sicurezza, per evitare cioè di trasferirsi reciprocamente i batteri che hanno e che potrebbero peggiorare la condizione dell'altro.
Ed è proprio quest'ultimo punto che caratterizza il legame di Stella e di Will: lei è in lista d'attesa per un trapianto di polmoni e non può permettersi di compromettere la sua situazione in alcun modo; lui è affetto da un tipo di fibrosi cistica molto forte, per la quale non esistono ancora medicine che possano curarla. Will è quindi un potenziale rischio per Stella. E il modo in cui lei affronta questo rischio per buona parte del film mi ha colpita tantissimo. In qualche modo, riesce a diminuire la distanza di sicurezza a un metro. E quel metro che Will e Stella conquistano dà il via a tutto il resto: ai loro sentimenti, al loro modo di vedere le cose che un po' cambia, si modifica e cresce, diventando sempre più maturo e più coraggio per gran parte del film.
Dico gran parte perché, verso la fine, è successa una cosa (che, tranquilli, non dico) che mi ha lasciata basita, che riguarda Stella e che ho trovato molto out of character (proprio nei confronti di Stella). Questa piccola cosa a parte, il resto è ajbbfnjbakdba *^*. PER NON PARLARE DI UNA COSA CHE FA WILL (che mi ha uccisa  - in bene *^*).
Tra i due protagonisti, ammetto di aver preferito di gran lunga Will: Stella è un bel personaggio, soprattutto per come (in linea di massima) resta in linea con i suoi valori e le sue convinzioni. Will invece mi ha colpita molto di più per la crescita che lo investe e che... Boh, mi ha davvero lasciata senza parole (in modo più che positivo!).
Per quanto riguarda la parte tecnica, mi è piaciuta l'interpretazione dei due attori (più quella di Cole Sprouse - che interpreta Will - di quella di Haley Lu Richiardson - che interpreta Stella): pulita, semplice. Hanno reso davvero bene la situazione in cui i protagonisti si muovono, le loro emozioni, i loro stati d'animo. Un ottimo punto a favore!
Altro punto (ENORME) a favore del film, oltre alle tempistiche e agli attori, è sicuramente la colonna sonora: ho adorato tutte le canzoni scelte, le ho trovate davvero azzeccate per ogni parte (soprattutto Don't give up on me di Andy Grammer che potete trovare QUI e con la quale sono in fissa da ormai una settimana - dato che sono andata a vedere il film venerdì scorso *^*).
A quello che ho letto in giro, nel film sono presenti alcune cose che nel libro invece non ci sono: la regia ha scelto di fare alcuni cambiamenti, anche se ancora non so né quali elementi del libro sono stati toccati né sotto quale punto di vista il tutto è stato fatto. Vedrò questo punto appena leggerò il libro ;).
Film consigliato? Assolutamente sì *^*.

Voto:

Detto questo, la sottoscritta vi saluta qui, sperando di avervi incuriositi almeno un po' :).
Fatemi sapere, vi aspetto!
Un bacione e a presto, Letizia <3

2 commenti:

  1. Sono scettica... mi sembra una copia di "Colpa delle stelle" di John Green che mi ha fatto piangere tra l'altro, ma con una malattia diversa... non so....
    Tu quello non l'hai visto?

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    Risposte
    1. Ciao cara!
      Ho visto anche Colpa delle stelle. Ma credo fermamente che siano due cose molto diverse.
      Secondo me, tra i due, è meglio A un metro da te. Per molti motivi.
      Grazie per essere passata!
      Un bacio!

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