martedì 10 dicembre 2019

Recensione libro "The other side" di Kim Holden

Ciao a tutti! <3
Oggi torno sul blog per parlarvi dell'ultimo libro pubblicato da Kim Holden (ormai mia autrice preferita in assoluto) che aspettavo da mesi e che, finalmente, in questi primi giorni di dicembre sono riuscita a concludere e a gustarmi come speravo (ammetto di aver faticato a trovare del tempo per scrivere la mia opinione però, alla fine, eccomi qui ;)). Vi lascio quindi alla recensione, augurandovi buona lettura e sperando di incuriosirvi almeno un po *^* <3.
Info di servizio: il libro è disponibile solo in lingua inglese e il livello non è particolarmente complesso.


Titolo: The other side
Autore: Kim Holden
Editore: DoEpic LLC
Data di pubblicazione: 05 giugno 2019
Pagine: 344
Prezzo: €13,93
Genere: Young Adult, romance, formazione

Trama: (tradotta da me)

Denver, Colorado.
1987

Ci sono due versioni per ogni storia
La superficie che è presentata al mondo.
E poi c'è l'altro lato.
Quello vero.
Quello che ha importanza.

Il diciassettenne, autoproclamato stronzo, Toby Page, è solo.
Nessun amico.
Nessuna famiglia.
Baratta lavori di manutenzione in cambio di vitto e alloggio.
Ogni giorno combatte demoni che nessuno riesce a vedere.
Ogni giorno vuole arrendersi.
Ma non può.
Non ancora.

Quando Alice Eliot si trasferisce al piano inferiore, porta a Toby un po' di luce nel suo mondo di oscurità.
A un incrocio e a malapena appeso, è difficile avere prospettive.
E' difficile vedere il proprio valore quando si è il cattivo della propria stessa storia.
Fortunatamente per Toby, Alice fa uscire da lui cose come nessun altro è mai riuscito a fare.

Quando le due versioni della storia di Toby sono rivelate, e l'intera realtà viene alla luce, la verità prende campo.
Alleanze improbabili provano che la gentilezza è fondamentalmente umana.
Improbabili eroi emergono.

La domanda è: sarà abbastanza per salvarlo?

Recensione: Sarò onesta. Quando mi sono ritrovata tra le mani questa storia, non avevo la benché minima idea di cosa avrei affrontato, di quali personaggi e storie avrei incontrato, cosa tutto questo mi avrebbe dato e come io mi sarei sentita alla fine. Non ho volutamente provato a farmi delle idee prima di leggere, a crearmi una possibile idea di cosa avrei conosciuto. Tutto per il semplice fatto che, ogni volta che si tratta di un libro di Kim Holden (questo libro l'ha di nuovo posta come mia autrice preferita, senza ombra di dubbio), prima di leggere un suo libro, non riesco mai a prepararmi a sufficienza a cosa mi attende tra le pagine dei suoi libri.
Con The other side è stato più disarmante del solito.
Se c'è un elemento che adoro dei libri della Holden è il fatto che ogni singolo personaggio che ci viene presentato è umano, completamente, dalla punta dei capelli a quella dei piedi, con pregi e difetti che aiutano il lettore a conoscerlo, a capire ogni sua più piccola sfaccettatura, ad avvicinarsi al personaggio portante a piccoli passi, dando a lui/lei il tempo di mostrarsi a trecentosessanta gradi e a noi di apprezzarlo per come è. La stessa cosa è successa con questo libro.
Nonostante tutto sia narrato in prima persona in base ai vari personaggi che nel corso del libro hanno la parola, devo dire che si coglie benissimo ogni più piccola sfumatura di tutti loro, grazie agli occhi attenti di Toby che, da bravo personaggio principale, non lascia sullo sfondo le persone che gli sono vicine, quelle con cui ha un legame forte, intenso ma che, anzi, dà loro corpo, voce, anima. Li rende presenze per niente scontate, per niente abbozzate: oltre a Toby, ogni altro personaggio che ci viene presentato ha una propria storia, un proprio vissuto e, nonostante il fatto che il modo in cui l'autrice abbia trattato i loro retroscena per alcuni versi mi abbia un po' fatto storcere il naso, devo ammettere che è comunque riuscita benissimo a ricordarmi una cosa apparentemente piccola che, tuttavia, per me ha un valore inestimabile.
Grazie alle storie, alle difficoltà di ognuno di questi personaggi, credo che la Holden sia stata capace di ricordare ai propri lettori che ognuno è preda del proprio dolore, e che il dolore può avere forme e colori e ombre talmente personali da far diventare impossibile ogni catalogazione. Mi ha ricordato che ognuno soffre e reagisce a modo proprio, che ha una propria storia e che giudicare gli altri solo da cosa si vede non è mai la soluzione migliore : la superficie è solo la forma, quello che c'è dentro è ciò che davvero conta, ciò che davvero permette di conoscere gli altri. Altre persone con una propria storia, con un proprio valore che parte dal loro essere persone, dal loro essere esseri umani. Una cosa che cerco sempre di ricordarmi quando sono in mezzo agli altri per provare a essere una persona migliore (e non lo dico tanto per dire).
Altra cosa che il libro mi ha ricordato, grazie ai legami tra Toby e le altre figure presenti, è il fatto che i legami con altre persone spesso possono diventare un'ottima mano tesa, salda, forte, che potrebbe dare una mano nei momenti di bisogno se soltanto la si lasciasse entrare, se solo si lasciasse andare tutto per farsi aiutare a rimettersi in piedi, a ritrovare la strada e il coraggio di proseguire con la propria vita, con le proprie giornate.
Proprio come succede a Toby, il personaggio principale, il perno attorno a cui tutto gira, in un vortice buio di paura, tristezza, insicurezza perenne, dal quale si vede Toby uscire a fatica, un passo alla volta.
Devo ammettere che avrei voluto vedere questo processo, questo cambiamento, in modo più dettagliato, approfondito, sviscerato in ogni sua più piccola parte rispetto a come, per i miei gusti, la situazione di Toby è presentata nel libro. Ma credo che, a causa del target a cui è rivolta, non avrei potuto chiedere molto di più, quindi sono comunque soddisfatta del risultato ;).
Come devo ammettere che penso che l'autrice avrebbe potuto toccare i temi che ha scelto in modo migliore (perché ne ha tutte le potenzialità e le capacità). Avrebbe potuto dire di più, forse in alcuni punti anche in modo diverso, cosa attanagli Toby (forse avete già intuito di cosa si tratta, io comunque non lo dico per fare non fare spoiler ;)) e di cosa le altre figure presenti lo portino a rendersi conto. Che è poi il messaggio portante della storia: tutti hanno un valore, dal momento in cui nascono. Punto. Nessuna vita vale meno di un'altra, nessuna persona vale meno di un'altra.
Un argomento delicato, ampio, su cui si potrebbe discutere per ore senza fermarsi, con tutte le sfaccettature e le sfumature che ci sarebbero da analizzare e prendere in considerazione.
Nel complesso, comunque, mi ritengo estremamente soddisfatta dalla lettura: ne avevo bisogno.
Avevo bisogno dello stile semplice e senza pretese della Holden, del modo in cui la storia è riuscita a colpirmi, a farmi cadere in pezzi e a rimettermi in sesto in modo nuovo, forse con qualche consapevolezza in più (il che, dal mio punto di vista, non è mai un male). Avevo bisogno di tutto quanto. E sono davvero felice che questo piccolo libro che si divora con niente sia riuscito a darmi così tanto senza che io chiedessi niente.
Quindi, ve lo consiglio?
Direi proprio di sì ;).

Voto:

Con questo, la sottoscritta vi saluta, dandovi appuntamento al prossimo post e sperando di avervi incuriositi in qualche modo. Fatemi sapere, vi aspetto! <3
Alla prossima :D.
Un bacione, Letizia <3

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