giovedì 14 aprile 2016

Recensione libro "Ciò che inferno non è" di Alessandro D'Avenia

Ciao a tutti!
Dopo parecchie settimane, finalmente sono tornata con una nuova recensione, yay!!!! E oggi, cari miei, con mio immenso piacere, parliamo di narrativa italiana! Non so perché, ma mi piace quando riesco a trovare un bel libro scritto da un connazionale *^*. Ma bando alle ciance e cominciamo u.u


Titolo: Ciò che inferno non è
Autore: Alessandro D'Avenia
Editore: Mondadori
Prezzo: €14,00

Trama: Palermo, estate 1993. Federico, studente modello del liceo classico Vittorio Emanuele II, ha diciassette anni e un mare di domande. Ma ha anche un professore di religione speciale: Pino Puglisi. Con lui si troverà a scoprire un' "altra" Palermo, quella del quartiere Brancaccio, dei casermoni infernali di cemento, di Cosa Nostra; ma anche la città del coraggio e della speranza. 

Ci sono posti dove l'inferno non può arrivare, neanche all'inferno.

Recensione: Bene. Io... Da dove cappero parto per farvi capire cosa e quanto questo romanzo - in quattro giorni - mi abbia dato? Sono sinceramente senza parole; ho ancora i brividi addosso se ripenso a ciò che ho finito di leggere da pochissimo (povero il mio cuore, insomma).
Premetto che, all'inizio, non ero neppure minimamente interessata a questo romanzo di D'Avenia (il perché mi rimane tutt'oggi molto oscuro - della serie "Chi mi capisce è bravo"). Poi però mi sono magicamente (sono seria) ricordata che i suoi primi due romanzi (Bianca come il latte, rossa come il sangue e Cose che nessuno sa) mi erano piaciuti da impazzire; quindi mi sono detta: perché non prendere anche questo? Bene, posso assicurarvi che è stato uno dei migliori acquisti di sempre!
Scritto in uno stile scorrevole, coinvolgente e (soprattutto) avvolgente come un abbraccio, il romanzo ci catapulta nella Palermo dell'anno successivo alla morte di Paolo Borsellino, causata da un attacco mafioso. E' estate appena iniziata quando Federico decide di aiutare il suo prof di religione, Don Pino, al centro per bambini di Brancaccio (un quartiere della periferia di Palermo), prima di partire per la sua vacanza-studio a Londra.
Ed è pomeriggio dopo pomeriggio, che Federico viene a contatto con un mondo sempre rimastogli sconosciuto fino a quel momento: lui che ha sempre vissuto nell'agio e nelle comodità dei bei quartieri, non sa cosa voglia dire davvero aver a che fare con la fame, la miseria, la disperazione di chi vorrebbe andare avanti e vivere con dignità ma non ha i mezzi per farlo.

Gli occhi sono tristi, e non perché sia triste, ma perché la tristezza stessa ha dato forma ai suoi connotati.
(p. 22)

Il paradiso su una strada e l'inferno girato l'angolo.
(p. 23)

E' pomeriggio dopo pomeriggio, che il protagonista si rende davvero conto della situazione di alcuni dei bambini che abitano in quella zona: alcuni provenienti da famiglie che cercano di fare come possono, altri che vengono da famiglie che non possono essere considerate tali, altri ancora sono figli di mafiosi senza saperlo. Bambini che hanno perso la luce dell'infanzia dai loro occhi, che non sanno cosa voglia dire amare ed essere amati, che stanno perennemente sulla difensiva, perché è così che la vita per strada li ha formati e plasmati.
Ed è anche pomeriggio dopo pomeriggio che Federico conosce Lucia, nata e cresciuta in quel quartiere fatto di ombre, un quartiere dove l'inferno è di casa da troppo tempo. Lei che, nonostante la durezza della vita, è una delle piccole luci in mezzo al buio e all'oscurità dettata dalla paura. Lei che apre gli occhi su quel mondo che per il ragazzo è quasi impossibile vivere e pensare. Lei che, proprio insieme a Federico, fa i primi passi nell'amore.
Al protagonista serve tempo per capire che cosa sta per affrontare, come farlo, come non perdere testa, cuore e anima. Gli serve tempo per capire che cosa vuole fare davvero, poi decide. Decide di non partire per Londra; decide di restare e di combattere, di dare una mano ai bambini di Brancaccio, a quelle anime bellissime che devono essere tratte in salvo dall'inferno di quel quartiere.
L'inferno nato dalla disperazione, dalla mafia, e da tutto ciò che essa porta con sé: la paura, il terrore. Perché la mafia strappa la libertà di chi non sa difendersi da armi che non conosce; strappa la dignità a chi cerca di difenderla con le unghie e con i denti, fino alla fine; strappa la vita di chi vuole solo ridare un po' di luce a chi l'ha persa. Strappa tutto e non lascia niente. Non lascia niente neppure a chi, in quel giro, entra solo perché ama troppo i suoi figli e vuole dar loro il meglio, come il personaggio del Cacciatore.

L'inferno è l'anestesia di non sentir più vivere ciò che è vivo.
(p. 30)

Può essere solo la I di inferno. Però l'inferno non sta nei cartelloni dei bambini di prima elementare, al massimo c'è il fuoco alla F, ma inferno e fuoco non c'entrano niente, l'inferno è pura sottrazione, è togliere tutta la vita e tutto l'amore da dentro le cose.
(p. 31)

L'inferno è perdere anche la libertà di amare.
(p. 123)

E' un inferno che, ad una prima occhiata, sembra non avere speranza alcuna.
Ma è proprio su questo punto che Don Pino mette tutte le sue energie: vuole ridare speranza e vita a chi le ha perdute ancora prima di assaporarle; vuole riportare un po' di luce in quel buio che sembra essersi preso anche gli angoli più piccoli ed insignificanti, pur di ostentare tutta la sua grandezza. E' sui bambini, sulla speranza fatta persona, che il prete vuole lavorare. Perché i bambini sono ciò che di più prezioso la vita può offrire a qualcuno (anche se frutto di una violenza); sono la luce del mondo. E Don Pino vuole che quelle piccole luci continuino a splendere per sempre.

Sono tutte creature della vita. Tutte creature impastate di amore e di dolore.
(p. 195)

Passo dopo passo, anche Federico (come la sottoscritta *^*) si affeziona a quei piccoli, di cui non conosce il dolore ed i pesi che portano sulle loro spalle esili e troppo poco forti per affrontare ciò che gli si para davanti giorno dopo giorno, ora dopo ora. Ed è anche grazie al loro, al loro modo di rapportarsi con il mondo esterno, che vede cose che prima non avrebbe mai neppure lontanamente immaginato.
Perché l'inferno in cui è andato a finire fa paura pure a lui. Ma è proprio grazie a Lucia, se Federico trova il coraggio che gli serviva per restare. Perché scappare dalle difficoltà e dalla realtà sarà sempre più semplice che affrontare tutto a testa alta, con la dignità che ci rende unici e luminosi come stelle preziose, a cui è impossibile dare un valore.
E' grazie a Lucia, se Federico vede un minimo di luce in fondo al tunnel di quell'inferno sceso sulla Terra, un inferno insinuatosi nelle case e nelle vite di persone che avrebbero voluto soltanto trascorrere i loro giorni in pace.

Impariamo tutto. Ci insegnano tutto. Invece l'amore, che è la cosa più importante e più difficile, nessuno ce lo insegna. Eppure se non lo impari resti un analfabeta della vita.
(p. 154)

La manomissione dell'anima è il prezzo da pagare all'amore.
(p. 258)

Ed è sopratutto grazie alla forza e al coraggio di Don Pino, se Federico e Lucia non perdono la speranza; cosa che, purtroppo, non si può dire dei bambini che, ad un certo punto della loro vita, si ritrovano nuovamente persi, nuovamente senza una guida, un padre da seguire, senza una persona che dia loro quell'affetto di cui necessitano più di quanto si possa immaginare.
Il romanzo è un inno alla vita, alla dignità di ogni persona, ala libertà che è un diritto di tutti sotto ogni sua forma. E' un inno al coraggio e alla voglia di agire per il bene di chi ci è intorno. E' una storia che apre il cuore e lo esplora fin nei suoi angoli più profondi; è una storia che lascia il segno, che lo si voglia oppure no.
I temi affrontati sono tanti, ed è impossibile dividerli l'uno dall'altro: sono talmente incatenati, talmente uniti gli uni agli altri, che è impossibile capirne uno senza perdere di vista l'altro.
I personaggi sono veri, sono vivi e reali, con il loro dolore, la loro disperazione; sono bellissimi in ogni loro più piccola sfumatura, quelle sfumature che li rendono unici e meravigliosi; quelle sfumature che la mafia stesa vuol far diventare sempre più grigie, prive di luce.
L'insieme è qualcosa che lascia senza difese e parole davanti ad una realtà che pare così lontana da noi, ma che invece è più vicina di quanto si possa aspettare.

Sicuramente, è uno dei migliori libri che abbia mai letto in vita mia, e giuro che non sto scherzando.
Ve lo consiglio, con tutto il cuore. Questo romanzo è una perla, è un gioiello meraviglioso che merita tutto quanto. E poi è breve e si legge bene, quindi non disperate ;).
Fatemi sapere; ci conto! A presto! <3
Un bacione, Letizia <3

Il mio voto:


Social:
Facebook (pagina del blog e del canale): https://www.facebook.com/A-little-nerds-shelf-102076030190287/

8 commenti:

  1. Ciao! Sono capitata per caso nel tuo blog. Volevo dirti che è davvero molto carino e ho deviso di diventare una lettrice fissa! :)
    Se ti interessa curiosare nel mio angolino ti lascio il link del mio blog: http://bookisallyouneediaia.blogspot.it/

    Buon proseguimento! -iaia-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Awww tesoro, sei dolcissima! ♡♡♡
      Grazie mille! Appena ho un pochino di tempo, passo più che volentieri dal tuo blog! ♡
      A presto! ♡

      Elimina
  2. Grazie, cara Letizia, per questa recensione così "accorata". Ti abbraccio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a lei ancora una volta!
      Un abbraccio anche da parte mia! <3

      Elimina
  3. Cara Letizia, eccomi, non potevo perdermi il tuo pensiero su questo libro che ho follemente amato.
    Alessandro scrive divinamente e su questo non c'è dubbio, ne sono la prova i lavori precedenti a questo che hai citato, entrambi bellissimi. Qui non ha solo dato sfogo al suo io di scrittore attento ai particolari e dallo stile profondo e toccante, ma ha raccontato un pezzo della nostra storia, lo spaccato di una triste, ingiusta, crudele e omertosa Italia.
    E' stato bello rivivere tutti i passaggi grazie alle tue parole attente ed esaustive. Un abbraccio Cuore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao!
      Mi fa davvero piacere sapere di aver "tirato nuovamente fuori" questi tuoi sentimenti nei confronti di Alessandro ;).
      Mi trovi pienamente d'accordo su ogni punto che hai toccato!
      Grazie infinite per essere passata! <3
      Un abbraccio anche a te! <3

      Elimina
  4. Ciao ho letto un pò di tue recensioni e ..wow mi fai venir voglia di leggere tutti quei libri :D !

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao cara!
      Waaa, non sai che bellissima notizia mi hai dato!!!
      Bene bene, mi fa piacere sapere che ogni tanto riesco a far nascere la curiosità in qualcuno *^*.
      Spero di sentirti presto!
      Un bacione! <3

      Elimina