domenica 26 agosto 2018

Recensione manga, anime e film "Inuyasha" di Rumiko Takahashi

Ciao a tutti! <3
Oggi sono qui per parlarvi di una storia che ho concluso giusto stamattina *^*. Una storia che ho nel cuore da quando sono bambina e di cui, finalmente, sono riuscita a leggere persino il manga :D. Spero tanto che la recensione vi piaccia :3. Buona lettura! <3


Titolo: Inuyasha
Titolo originale: InuYasha
Autore: Rumiko Takahashi
Editore: Star Comics
Periodo di pubblicazione del manga: 1 gennaio 2001 - 14 maggio 2009 (1° edizione); 4 novembre 2009 - 4 giugno 2014 (2° edizione)
Volumi: 67 (1° ed.); 56 (2° ed. - come l'originale giapponese)
Prezzo: €4,30 (secondo sito online della Star Comics; prezzo riferito alla 2° ed. "New edition")
Messa in onda dell'anime: 6 novembre 2001 - 27 novembre 2007 (1° serie); 13 novembre 2010 - 5 febbraio 2011 (2° serie)
Episodi: 167 (1° serie; 1° stagione: 1-26, 2° stagione: 27-52, 3° stagione: 53-78, 4° stagione: 79-104, 5° stagione: 105-130, 6° stagione: 131-167); 26 (2° serie; ep 168-193) + 1 OAV
Film (anno, durata):
#1 Inuyasha the Movie - Un sentimento che trascende il tempo (2001, 100 min - da vedere tra ep 54-55)
#2 Inuyasha the Movie - Il castello al di là dello specchio (2002, 100 min - da vedere tra ep 95-96)
#3 Inuyasha the Movie - La spada del dominatore del mondo (2003, 100 min - da vedere tra ep 136-137)
#4 Inuyasha the Movie - L'isola del fuoco scarlatto (2004, 86 min - da vedere subito dopo ep 167)
Genere: Shounen, fantasy, azione, sentimentale

Trama: Kagome è una normale studentessa che frequenta la terza media [nota blogger: in Giappone, le medie sono divise in due livelli: medie inferiori (12-15 anni) e medie superiori (15-18 anni)]. Vive in un antico tempio shintoista insieme alla mamma, il fratellino Sotua e il nonno. Il giorno del suo quindicesimo compleanno, Kagome cade nel pozzo di casa sua e viene riportata indietro di cinquecento anni, nell'epoca Sengoku! Qui farà la conoscenza di Kaede, vecchia sacerdotessa di un villaggio, che nota subito la somiglianza della ragazza con una sacerdotessa vissuta cinquant'anni prima: Kikyo, la custode della leggendaria Sfera degli Shikon [Sfera dei Quattro Spiriti]. Subito dopo, un demone millepiedi tenta di uccidere Kagome e lei, per sfuggirgli, si rifugia nel bosco dove incontra Inuyasha.

Recensione: Allora, da dove comincio? Ve lo dico in tutta sincerità, non ho idea da che parte rifarmi per parlare di questa storia o.O. La prima cosa sicura che vi dico (o meglio, consiglio ;)) è di mettervi comodi, perché ho la netta sensazione che questa recensione non sarà affatto breve (proverò ad esserlo, ma la vedo molto dura o.O).
La seconda è un piccolo (?) retroscena. Ho conosciuto Inuyasha, come anime, quando avevo circa sette anni: lo davano in TV la sera sull'ora di cena. E io lo adoravo, letteralmente: adoravo il cartone, i personaggi, la storia in sé, ogni volta che potevo, lo guardavo estasiata e presissima. Ma non l'ho mai visto completamente (cosa che ho fatto da maggio a luglio di quest'anno ;)) e ho saputo dell'esistenza del manga solo qualche tempo dopo (quando, cioè, ho imparato a girovagare su Internet). Manga che, quando mi sono decisa, ho voluto leggere nell'edizione con i numeri originali (non sopporto quando le edizioni italiane aumentano i numeri originali -.-"). Me lo sono goduto praticamente per tutto agosto e... Adesso sono qui per parlarvene ;).
Per quanto riguarda la trama, ho trovato l'idea di base fantastica: i personaggi che man mano veniamo a incontrare e a conoscere sono tutti collegati tra loro e con l'antagonista della storia (un nemico, a mio parere con i fiocchi: ha letteralmente zero scrupoli o.O); tutti in qualche modo collegati anche alla Sfera degli Shikon, in un gioco di fili sottilissimi e molto delicati. E, benché Kagome compia gli anni nel 1996 (anno in cui inizia la storia, che appunto comincia nel mondo moderno/presente), il manga e l'anime, a mio parere, possono benissimo essere considerati fantasy puri: siamo in ambiente medievale [il periodo Sengoku in Giappone corrisponde al lasso di tempo che va dalla fine del XV all'inizio del XVII secolo - in Giappone, il feudalesimo dura per parecchi secoli], abbiamo un gruppo che si forma passo dopo passo, una ricerca da portare a termine, un nemico difficilmente battibile, personaggi secondari che tornano spesso durante le varie fasi della storia. Il tutto contornato da demoni, leggende e richiami a opere letterarie facenti parte del canone (letterario appunto ;)) giapponese.
Potevo chiedere di meglio? Assolutamente no. E il bello è che le cose non finiscono qui *^*.
La trama, infatti, ha un ritmo molto regolare e si riesce facilmente a tenere le fila generali della storia (questo perché, a volte, sia nell'anime che nel manga ci sono episodi/capitoli riempitivi e molto brevi); una storia ben costruita, che mette in scena tanti punti e interrogativi che, alla fine, riescono a trovare le proprie risposte, costruendo un cerchio perfetto *^*. I colpi di scena sono all'ordine del giorno: sia durante la visione dell'anime che la successiva lettura del manga, sono sempre stata col fiato sospeso. Questo perché, a mio parere, la storia riesce a prendere totalmente l'attenzione del lettore/spettatore, sia per quanto riguarda, appunto, la trama, che per i personaggi stessi (anche se, questo va detto, nell'anime troviamo alcune cose che nel manga non ci sono, ma che non stravolgono le linee generali della storia).
Ragazzo vestito di rosso: Inuyasha;
ragazza con l'uniforme scolastica: Kagome;
i due personaggi centrali di tutta la storia
(gli altri sono comunque pricipali,
ma non quanto Kagome e Inuyasha)
(l'immagine è tratta dall'anime ;))
Personaggi che, secondo me, sono qualcosa di spettacolare. Ammetto di aver trovato un'introspezione (lievemente) maggiore nell'anime: essendo un cartone animato, ha modo di riempire quei lievi buchi dove invece il manga non ha bisogno di molte tavole per descrivere una situazione/stato d'animo. Da questo punto di vista, ho trovato infatti il manga (di poco) più diretto: le emozioni dei personaggi arrivano subito, senza essere filtrate dall'atmosfera che invece il cartone crea. E io... Che dirvi? Mi sono letteralmente affezionata a ogni personaggio entrato in scena (ovviamente, parlo dei principali, non delle - tant(issim)e o.O - comparse ;)). Questo perché ognuno di loro ha una storia alle spalle, un background ben costruito che viene svelato passo dopo passo (ciò vale sia per i protagonisti che per gli antagonisti). Il fatto che la storia riveli volta volta il mondo interiore dei personaggi rivela di conseguenza quanto essi siano profondi, umani, ideati a trecentosessanta gradi, con pregi e difetti che li fanno sentire molto vicini al lettore/spettatore, che li rendono personaggi molto più veri rispetto a tanti altri che mi è capitato di incontrare in altri manga/anime. A questo, si aggiunge il fatto che letteralmente ognuno di loro, nel corso della storia, compie una crescita considerevole. E non avete idea di quanto questa cosa mi abbia stesa (ovviamente, in senso super positivissimo *^*).
Per quanto riguarda lo stile dei disegni del manga, non ne sono rimasta particolarmente colpita: Rumiko Takahashi (autrice, per chi non lo sapesse, anche dei manga di Lamù e di Ramna 1/2) ha un tratto alquanto semplice e molto, molto marcato: linee spesse e molto scure, con tanti contrasti di luce e ombra. In confronto, ho preferito di gran lunga lo stile presente nell'anime, dalle linee leggeri e dai colori che, man mano che si va avanti con le stagioni, diventano sempre più luminosi e ben definiti (rendendo la sottoscritta una bambina molto felice *^*).
Parlando dei film, vi dico soltanto che sono merchandising: sono quattro storie del tutto esterne alla trama del manga/anime che, comunque, fanno la loro bella figura (io li ho adorati tutti e quattro allo stesso modo *^*).
Ultima cosa di cui vorrei parlare prima di lasciarvi sono i temi. Temi che... Cavolo, mi hanno inondata di veramente tante cose su cui riflettere e pensare. Le diverse sfaccettature dell'amore; l'amicizia vista come quel legame da cui le persone coinvolte riescono a trarre una forza che, altrimenti, non saprebbero né come né dove trovare; il saper perdonare se stessi (gli errori commessi, le parole non dette, le opportunità volutamente mancate per paura) e gli altri; l'essere sinceri con se stessi e con gli altri; le conseguenze che l'odio e la rabbia provocano sulle persone che provano questi sentimenti; il rispetto per la vita e per la sua unicità; l'emarginazione; il saper affrontare le perdite (di qualsiasi tipo); il valore della libertà, di una vita vissuta liberamente e non in catene, sotto il controllo di qualcun altro; l'acquistare passo dopo passo fiducia negli altri e nelle proprie capacità. Tutte tematiche queste (insieme a tante altre) che, a mio parere, sono state analizzate, descritte e indagate in maniera davvero ottima: svelate passo dopo passo, con scene capaci di far capire il verso senso/messaggio che l'autrice voleva trasmettere (almeno, io la vedo così ;D), creando un qualcosa di magico e bellissimo *^*.

Voto:

Con questa recensione (da cui immagino si capisca quanto abbia amato questa storia *^*), la sottoscritta vi saluta qui, dandovi appuntamento al prossimo post!
Grazie per tutto. Sul serio.
Un bacione, Letizia <3

2 commenti:

  1. Questa serie è sicuramente una delle più importanti per quanto concerne la mia infanzia... Ranma, Lamú... il Giappone con la sua animazione ha sicuramente un posto nel mio cuore ❤️

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    1. Ciao!
      Condivido pienamente ciò che hai scritto, anche se Ranma e Lamù non sono tra i miei cartoni preferiti.
      Grazie per essere passata!
      Un bacio! ♡

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