Ciao a tutti! <3
Oggi torno sul blog a parlare di libri (cose belle *^*)! Vi porto la recensione di un libro che ho finito questo lunedì. Spero davvero di incuriosirvi almeno un pochino :3. Buona lettura! <3
Informazione di servizio: il libro esiste, al momento, solo in lingua inglese.
Titolo: In the midnight room (pubblicato in copertina rigida con il titolo di 'Round midnight)
Autore: Laura McBride
Editore: Touchstone (sotto Simon and Schuster)
Anno di pubblicazione: 2018
Pagine: 374
Prezzo: $16,00
Genere: Narrativa
Trama: (tradotta da me) Amante del divertimento e ribelle, la ventunenne June Stein abbandona il mondo sicuro della sua infanzia nel New Jersey per la Las Vegas degli anni Cinquanta. Per i successivi sessant'anni, June oserà vivere in modo audace. Capovolgerà convenzioni, rischierà il suo cuore e la sua vita, crescerà un figlio, perderà un figlio, amerà più di un uomo e sosterrà più di una donna.
La storia di June si intreccerà a quella di tre improbabili sconosciute: un'ex sposa a distanza delle Filippine, un'insegnante di musica di una scuola superiore e una giovane madre del Messico che lavora come donna di servizio in un hotel. Legate insieme attorno al segreto esplosivo di June, plasmeranno un futuro che nessuna di loro aveva previsto.
Recensione: Ammetto che non avevo la benché minima idea di cosa aspettarmi da questa storia. Certo, speravo fosse in linea con We are called to rise (primo libro dell'autrice e mio libro preferito in assoluto, di cui ho postato la recensione - più sclero e disperazione che altro - QUI). Ma, per il resto, non avevo nessuna aspettativa o nessuna idea ben definita di cosa avrei potuto trovare nelle pagine di questo libro che, nel corso della lettura, mi hanno dato così tante cose che, se solo ci ripenso, mi fanno venire i brividi *^* (in modo più che positivo ;)).
Per quanto riguarda la trama, si tratta di una storia corale, di personaggi femminili che, a parte da June, ci vengono mostrati in tutte le loro sfaccettature e, soprattutto, durante i momenti di crisi che si ritrovano ad affrontare nella loro vita. Momenti che le mettono alla prova, in discussione, che portano cambiamenti a volte fin troppo drastici nelle loro vite e che, con la semplicità e il mistero della vita quotidiana, le aiutano a crescere, a prescindere dall'età che hanno.
Proprio il tipo di storia che piace a me *^*.
Ammetto che, per uno di questi personaggi (Engracia, la donna di servizio), avrei voluto sapere un po' di più. Nel complesso, però, sono davvero soddisfatta di come l'autrice abbia portato avanti il tutto e, soprattutto, di come abbia descritto le varie storie e il modo in cui esse, in qualche modo, riescano a unirsi le une alle altre, creando un gioco di interdipendenza e colori e sfaccettature che, alla fine del libro, mi ha lasciata intontita e distrutta.
Due cose che mi sono piaciute tantissimo del libro sono il fatto che la storia si incentri solo su personaggi femminili e il modo, la delicatezza, con cui l'autrice abbia narrato le loro vicende.
Mi è piaciuto vedere così tante versioni femminili, ognuna con una storia e un modo di affrontare la vita del tutto personale e singolare. Mi è piaciuto tantissimo vedere come le loro debolezze, a lungo andare, si rivelino diventare sempre più i loro punti di forza, sui quali fanno affidamento senza vergognarsi, senza averne paura. Il tutto in seguito a un percorso di crescita e conoscenza di se stesse quasi mai semplice, con tanti ostacoli e domande che, pian piano, ottengono risposte. Mi è piaciuto vedere come ognuna delle protagoniste cerchi di mantenere ben salda e forte la propria identità, e non parlo soltanto della loro etnia. Ognuna di loro cerca di vivere provando a restare fedele a se stessa in ogni situazione, trovando in se stessa la forza di prendere decisioni e portare avanti cambiamenti necessari (anche se a volte drastici) per la propria vita.
L'altro punto che, come ho detto prima, mi ha ammaliata in modo indecente (fin troppo, per i miei gusti ;)) è stato il come l'autrice abbia parlato di tutte loro, con un stile semplice e delicato, che non sminuisce ciò i personaggi vivono, ma che anzi dà al tutto una luce e un'intensità molto forti, che spesso fanno capire al lettore molto più di quanto la voce delle protagoniste faccia sapere.
Ultima cosa di cui vorrei parlare (ed è quello che, se ben mi conoscete, mi preme sempre di più rispetto agli altri ;)) sono le tematiche che vengono affrontate nella storia che, come avete potuto intuire, si svolge nell'arco di una sessantina d'anni.
Si parte con June e con la società fortemente razzista nei confronti delle persone di colore con cui si ritrova a fare i conti quando si trasferisce a Las Vegas e quando, soprattutto, si innamora di un uomo con cui, per le vedute dell'epoca, non dovrebbe avere alcun tipo di legame. Sempre a lei è legato il tema della maternità, del crescere figli e di chi, nella vita di una persona, debba essere considerato genitore (chi ti mette al mondo o chi ti cresce?). Questo tema, poi, si rivede con svariate sfaccettature nel corso delle vite delle altre protagoniste: con Coral che sente la mancanza di un pezzo fondamentale della propria identità; con Honorata che tenta di far crescere sua figlia nel modo migliore possibile, vivendo ogni sorta di preoccupazione che una madre prova nei confronti dei propri figli; con Engracia che fatica a uscire da un trauma che l'ha distrutta fin dentro le ossa. A questo, si aggiungono questioni etniche di cui queste donne, quasi senza volerlo e quasi senza rendersene del tutto conto, si ritrovano a essere portavoce: difficoltà di integrazione e accettazione nella società; di trovare occupazioni e vivere una vita tranquilla, senza la paura costante di essere trovate dall'Immigrazione; di sentirsi del tutto parte della società in cui si sono ritrovate o hanno scelto di vivere. A questo non posso non aggiungere il coraggio e la forza che i personaggi dimostrano di avere nell'affrontare ciò che la vita pone loro davanti: un ottimo promemoria di cui, in questo periodo, sentivo bisogno di ricevere ;).
Un libro che mi ha dato tanto, che mi ha fatto riflettere e che si aggiudica il posto nella lista dei libri migliori che ho letto fino a ora nel 2019 ;).
Consigliato? Decisamente sì (per chi se lo stesse chiedendo, il livello di inglese non è ostico ;)).
Con questo, la sottoscritta vi saluta e vi dà appuntamento al prossimo post, sperando nel frattempo di avervi incuriositi almeno un pochino :3. Fatemi sapere, vi aspetto! <3
Grazie di tutto, sul serio <3. A presto! :D
Un bacione, Letizia <3
Informazione di servizio: il libro esiste, al momento, solo in lingua inglese.
Titolo: In the midnight room (pubblicato in copertina rigida con il titolo di 'Round midnight)
Autore: Laura McBride
Editore: Touchstone (sotto Simon and Schuster)
Anno di pubblicazione: 2018
Pagine: 374
Prezzo: $16,00
Genere: Narrativa
Trama: (tradotta da me) Amante del divertimento e ribelle, la ventunenne June Stein abbandona il mondo sicuro della sua infanzia nel New Jersey per la Las Vegas degli anni Cinquanta. Per i successivi sessant'anni, June oserà vivere in modo audace. Capovolgerà convenzioni, rischierà il suo cuore e la sua vita, crescerà un figlio, perderà un figlio, amerà più di un uomo e sosterrà più di una donna.
La storia di June si intreccerà a quella di tre improbabili sconosciute: un'ex sposa a distanza delle Filippine, un'insegnante di musica di una scuola superiore e una giovane madre del Messico che lavora come donna di servizio in un hotel. Legate insieme attorno al segreto esplosivo di June, plasmeranno un futuro che nessuna di loro aveva previsto.
Recensione: Ammetto che non avevo la benché minima idea di cosa aspettarmi da questa storia. Certo, speravo fosse in linea con We are called to rise (primo libro dell'autrice e mio libro preferito in assoluto, di cui ho postato la recensione - più sclero e disperazione che altro - QUI). Ma, per il resto, non avevo nessuna aspettativa o nessuna idea ben definita di cosa avrei potuto trovare nelle pagine di questo libro che, nel corso della lettura, mi hanno dato così tante cose che, se solo ci ripenso, mi fanno venire i brividi *^* (in modo più che positivo ;)).
Per quanto riguarda la trama, si tratta di una storia corale, di personaggi femminili che, a parte da June, ci vengono mostrati in tutte le loro sfaccettature e, soprattutto, durante i momenti di crisi che si ritrovano ad affrontare nella loro vita. Momenti che le mettono alla prova, in discussione, che portano cambiamenti a volte fin troppo drastici nelle loro vite e che, con la semplicità e il mistero della vita quotidiana, le aiutano a crescere, a prescindere dall'età che hanno.
Proprio il tipo di storia che piace a me *^*.
Ammetto che, per uno di questi personaggi (Engracia, la donna di servizio), avrei voluto sapere un po' di più. Nel complesso, però, sono davvero soddisfatta di come l'autrice abbia portato avanti il tutto e, soprattutto, di come abbia descritto le varie storie e il modo in cui esse, in qualche modo, riescano a unirsi le une alle altre, creando un gioco di interdipendenza e colori e sfaccettature che, alla fine del libro, mi ha lasciata intontita e distrutta.
Due cose che mi sono piaciute tantissimo del libro sono il fatto che la storia si incentri solo su personaggi femminili e il modo, la delicatezza, con cui l'autrice abbia narrato le loro vicende.
Mi è piaciuto vedere così tante versioni femminili, ognuna con una storia e un modo di affrontare la vita del tutto personale e singolare. Mi è piaciuto tantissimo vedere come le loro debolezze, a lungo andare, si rivelino diventare sempre più i loro punti di forza, sui quali fanno affidamento senza vergognarsi, senza averne paura. Il tutto in seguito a un percorso di crescita e conoscenza di se stesse quasi mai semplice, con tanti ostacoli e domande che, pian piano, ottengono risposte. Mi è piaciuto vedere come ognuna delle protagoniste cerchi di mantenere ben salda e forte la propria identità, e non parlo soltanto della loro etnia. Ognuna di loro cerca di vivere provando a restare fedele a se stessa in ogni situazione, trovando in se stessa la forza di prendere decisioni e portare avanti cambiamenti necessari (anche se a volte drastici) per la propria vita.
L'altro punto che, come ho detto prima, mi ha ammaliata in modo indecente (fin troppo, per i miei gusti ;)) è stato il come l'autrice abbia parlato di tutte loro, con un stile semplice e delicato, che non sminuisce ciò i personaggi vivono, ma che anzi dà al tutto una luce e un'intensità molto forti, che spesso fanno capire al lettore molto più di quanto la voce delle protagoniste faccia sapere.
Ultima cosa di cui vorrei parlare (ed è quello che, se ben mi conoscete, mi preme sempre di più rispetto agli altri ;)) sono le tematiche che vengono affrontate nella storia che, come avete potuto intuire, si svolge nell'arco di una sessantina d'anni.
Si parte con June e con la società fortemente razzista nei confronti delle persone di colore con cui si ritrova a fare i conti quando si trasferisce a Las Vegas e quando, soprattutto, si innamora di un uomo con cui, per le vedute dell'epoca, non dovrebbe avere alcun tipo di legame. Sempre a lei è legato il tema della maternità, del crescere figli e di chi, nella vita di una persona, debba essere considerato genitore (chi ti mette al mondo o chi ti cresce?). Questo tema, poi, si rivede con svariate sfaccettature nel corso delle vite delle altre protagoniste: con Coral che sente la mancanza di un pezzo fondamentale della propria identità; con Honorata che tenta di far crescere sua figlia nel modo migliore possibile, vivendo ogni sorta di preoccupazione che una madre prova nei confronti dei propri figli; con Engracia che fatica a uscire da un trauma che l'ha distrutta fin dentro le ossa. A questo, si aggiungono questioni etniche di cui queste donne, quasi senza volerlo e quasi senza rendersene del tutto conto, si ritrovano a essere portavoce: difficoltà di integrazione e accettazione nella società; di trovare occupazioni e vivere una vita tranquilla, senza la paura costante di essere trovate dall'Immigrazione; di sentirsi del tutto parte della società in cui si sono ritrovate o hanno scelto di vivere. A questo non posso non aggiungere il coraggio e la forza che i personaggi dimostrano di avere nell'affrontare ciò che la vita pone loro davanti: un ottimo promemoria di cui, in questo periodo, sentivo bisogno di ricevere ;).
Un libro che mi ha dato tanto, che mi ha fatto riflettere e che si aggiudica il posto nella lista dei libri migliori che ho letto fino a ora nel 2019 ;).
Consigliato? Decisamente sì (per chi se lo stesse chiedendo, il livello di inglese non è ostico ;)).
Voto:
Con questo, la sottoscritta vi saluta e vi dà appuntamento al prossimo post, sperando nel frattempo di avervi incuriositi almeno un pochino :3. Fatemi sapere, vi aspetto! <3
Grazie di tutto, sul serio <3. A presto! :D
Un bacione, Letizia <3
Molto intrigante, peccato sia in inglese.. ottima recensione
RispondiEliminaCiao cara! <3
EliminaAwww, grazie mille per i complimenti! <3
Se mi permetti di darti un consiglio, non scoraggiarti con l'inglese ;). Prova a fare un passo alla volta senza metterti troppa pressione addosso e vedrai che te la caverai :D.
Grazie mille per essere passata :D.
Un bacio! <3
Ciao! :) Complimenti per la recensione! Non conoscevo questo libro, e nemmeno questa autrice, ad essere sincera, ma ora vado ad informarmi, perché sembra promettente! Anche se non è esattamente il mio genere, non si sa mai che prima o poi riesca a leggerlo :)
RispondiEliminaCiao bella!
EliminaGrazie mille per i complimenti *^*. Io l'ho scoperta per caso tanti anni fa e mi sono innamorata del suo libro d'esordio.
Spero davvero tanto che ti piaccia!
Un bacio e grazie per essere passata! <3