Recensione libro "Sette minuti dopo la mezzanotte" di Patrick Ness

Ciao a tutti! <3

Oggi sono qui per parlarvi di un libro che ho concluso proprio in questi giorni e che, devo ammetterlo, mi ha lasciata di stucco o.O (in modo positivo ovviamente ;)). Spero che la recensione vi piaccia. Buona lettura! <3

Titolo: Sette minuti dopo la mezzanotte
Titolo originale: A moster calls
Autore: Patrick Ness
Editore: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2012
Pagine: 224
Prezzo: €10,00
Genere: Narrativa per ragazzi, middlegrade

Trama: Il mostro si presenta a Conor sette minuti dopo la mezzanotte. Puntuale. Ma non è il mostro che Conor si aspettava, l'orribile incubo fatto di vortici e urla che lo tormenta ogni notte da quando sua madre ha iniziato le cure mediche. Questo mostro è diverso. E' un albero. Antico come una storia perduta. Selvaggio come una storia indomabile. E vuole da Conor la cosa più pericolosa di tutte. La verità.

Recensione: Anche per oggi, ammetto di non aver molto da dire, per il semplice fatto che il libro non è poi così lungo. Di conseguenza, c'è meno materiale da toccare. Detto questo, direi di cominciare subito la recensione (i miei altri millantamila impegni sono sulle mie spalle come avvoltoi o.O).
A livello di trama, ho poco da dire: semplice, lineare, con poche parti estremamente essenziali. Come molte delle storie per ragazzi (fascia 10-13 anni circa). Devo ammettere che però non è una storia di immediata comprensione, anzi! E' una storia dalle tinte scure, misteriosa e comprensibile per intero solo alla fine (più o meno, dato che tutt'ora ho un paio di domande irrisolte :/).
Come misteriosi, a mio avviso, sono stati anche i personaggi. Di essi, infatti, non si ha un'introspezione così approfondita: tramite qualche accenno (indiretto, per così dire), si capisce parte di ciò che i personaggi provano e parte di ciò che li spinge a comportarsi in un certo modo. Ed è proprio su di loro che le mie domande sono rimaste senza risposta, in particolare sui personaggi secondari, dato che, almeno per quanto riguarda Conor, si capisce tutto quanto. Da una parte ammetto che avrei preferito un'analisi più profonda dell'interiorità dei personaggi; dall'altra però devo ammettere che la trovo molto in linea con la storia, piena di vedo/non-vedo e dico/non-dico. Molte cose sono infatti lasciate all'intuizione di chi legge, alla fantasia dei lettori. E, se devo essere sincera, questo espediente mi ha un po' spiazzata perché non ci sono abituata. D'altro canto, però, devo ammettere che non è stata male come idea.
Per quanto riguarda lo stile, ho da dire una sola frase: va dritto al punto, senza fronzoli di alcun tipo. Essenziale, con pochissime parole riesce bene a rendere l'idea *^*.
L'ultimo punto di cui vorrei parlare riguarda le tematiche. Tematiche che, in questa storia, mi hanno letteralmente spiazzata o.O. Perché sono affrontate bene e sono talmente intense che potrebbero far riflettere seriamente chiunque abbia intenzione di approcciarsi alla storia (almeno, per come la vedo io). In questo libro siamo davanti al tema dell'accettazione della verità. Verità non soltanto esterne alla persona. Si parla soprattutto di accettare le verità e i segreti più intimi di se stessi, soprattutto quelli che le persone cercano a tutti i costi di relegare in un angolo della propria mente perché se ne vergognano. Un'accettazione che, se portata a termine, diventa un enorme passo in avanti per essere in pace con se stessi e, soprattutto, per affrontare il mondo esterno.
Nel complesso, una bella storia, che li legge benissimo e che, da ultimo, lascia con un piccolo (leggere: ENORME) vuoto nel petto.

Voto:

Con questo, la sottoscritta vi saluta qui, sperando di avervi incuriositi almeno un pochino *^*.
Un bacione e a presto, Letizia <3