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martedì 8 marzo 2022

Recensione libro "La mia rovina sei tu" di L. A. Cotton

Bellissime persone, ciao! <3
Nuovo post, nuova recensione a tema libri (e a tema romance ;)). Senza ulteriori indugi (perché gli impegni chiamano sempre o.O), vi lascio al resto del post. Buona lettura! <3


Titolo: La mia rovina sei tu (Rixon Raiders #3)
Titolo originale: The harder you fall
Autore: L. A. Cotton
Editore: Queen Edizioni
Data di pubblicazione: 22 maggio 2020
Pagine: 366
Prezzo: €12,90
Genere: Romance, Young Adult, sport romance, contemporary, contemporary romance

Trama: Mya Hernandez ha delle cicatrici. Quel tipo di cicatrici che vanno in profondità e lasciano il segno. Rixon doveva essere solo un luogo temporaneo in cui nascondersi, ma sta diventando qualcosa di più. Sicuramente questo non ha niente a che fare con il giocatore di football biondo dagli occhi blu che riesce a farla ridere e a credere ancora nelle favole. Anche se lei sa che la sua vita è destinata a essere solo una tragedia,
Asher Bennet ha dei segreti. Non segreti scandalosi, ma segreti che ti logorano e ti divorano l'anima. Visto da fuori, lui è Mr Popolarità, sempre pronto a fare festa e a causare un po' di guai. Ma vorrebbe che qualcuno riuscisse a vedere chi è. Chi è davvero. E' un peccato che l'unica ragazza che ha saputo guardare oltre la sua maschera lo consideri solo un amico. Probabilmente è la cosa migliore, però. Lei è diversa. Una combattente. Lei è tutto ciò che lui vuole e non può avere. Ma presto il passato di Mya e il presente di Asher si scontrano in un modo che nessuno dei due credeva possibile. E all'improvviso la cosa di cui hai più bisogno è l'unica cosa che dovresti odiare.

Recensione: Io non pensavo che avrei incontrato così presto in questo 2022 un libro capace di farmi venire l'ulcera allo stomaco *face palm*, *respiro*. Andiamo con calma e con ordine (oggi ne ho di cose da dire, vi avviso: la cosa sarà lunga).
Rispetto ai primi due volumi della serie (e soprattutto rispetto al secondo), questo volume a mio parere fa acqua da quasi tutte le parti, per più di un motivo.
Parto dalle poche cose salvabili.
L'introspezione: sempre chiara e nel complesso resa bene. Il modo in cui è reso il mondo interiore dei personaggi è chiaro e va sempre dritto al punto, quindi io in generale mi ritengo soddisfatta.
Stessa cosa posso dirla per il fatto che, come per i due volumi precedenti, l'alternanza di pov in prima persona non è stata un ostacolo alla lettura per me, anzi! L'autrice riesce sempre a fare in modo che l'alternanza crei una coesione costante allo sviluppo degli eventi e della relazione tra i personaggi: di questo non posso non darle atto.
Le cose buone tuttavia si fermano qui. Vi consiglio quindi di accomodarvi sulla poltrona con una bella cioccolata calda. E di godervi lo spettacolo ;). Detto questo, partiamo u.u.
Lo stile: povero, frettoloso, poco curato. Non che nei due volumi precedenti brillasse, ma almeno era abbastanza godibile. Qui nada, non ci siamo. Ok che scorre (e scorre sempre bene - almeno questo glielo concedo), ma sono state più le volte in cui mi sono ritrovata ad alzare gli occhi al cielo per il modo in cui l'autrice ha descritto certe cose rispetto a quelle in cui gli occhi erano effettivamente sulle pagine. Credo che la traduzione non sia stata d'aiuto (il lavoro poteva essere fatto un po' meglio - posso assicurare che bastava davvero poco: pochi accorgimenti in più e soprattutto il rispetto della grammatica base per alcune cose, ma pazienza).
La trama (o meglio, la relazione tra i due): è necessario dire che la situazione tra i due personaggi comincia a essere AMPIAMENTE delineata nel secondo volume della serie e che l'inizio di questo terzo volume è solo il culmine di cosa il secondo volume introduce. Quindi, se una persona non legge il secondo volume e prende solo questo terzo si ritrova catapultata in una storia che inizia davvero presto. E questo non sarebbe un male, se solo le cose non andassero alla velocità della luce. Che nervi -.-".
Drama: il libro è pieno di drammi fino all'inverosimile. Da una parte potrebbe anche funzionare, se solo questi drammi non fossero la conseguenza di una storia fatta con lo stampino, i cui eventi seguono il copione nel modo più triste e povero possibile (perché, almeno per quanto mi riguarda, la storia è questo: triste, povera, che non dà/aggiunge niente).
Cliché, stereotipi e sessismo: avete presente i film (di solito di produzione statunitense) in cui il bellone ricco e la ragazza di provincia/del quartiere malfamato si innamorano (di solito è il contrario, almeno nei - pochi - film che ho visto io, ma le dinamiche non cambiano)? Riflettiamoci un secondo: quanto sono stereotipati questi personaggi di solito? Tanto: lui sempre bello, sempre ricco, con un contesto familiare sempre triste o difficile; lei sempre forte, dal carattere duro e con un passato burrascoso, macchiato da amici/conoscenti criminali che, a due terzi della storia, vengono sempre a rompere le uova nel paniere. Quante volte abbiamo visto la stessa zolfa? Tante. E fin qui non ci sarebbe niente di male... Se solo l'autrice avesse dato un po' di carattere alla sua storia.
Il punto è che questa storia non ha carattere, non ha voce, è piatta dall'inizio alla fine. Ed è piena di cliché e stereotipi cattivi e pesanti. E di drammi inutili. O meglio, drammi che diventano inutili perché tutto rispetta il classico copione, dalla prima all'ultima pagina.
Senza.
Cambiare.
Una.
Cavolo.
Di.
Virgola.
E io sono stufa marcia di leggere storie così (anche se so che continuerò a farlo perché voglio continuare a mostrare le criticità e GLI ENORMI problemi che questo tipo di libri sostengono, forse indirettamente, ma il discorso - e soprattutto il problema - non cambia).
All'inizio ero contenta che la protagonista femminile fosse di origini latine. Ho subito pensato "Ehi, forse l'autrice tratterà il tema del razzismo in modo decente (buono è un aggettivo troppo positivo con questa serie tra le mani)". Non mi sono mai sbagliata tanto. Non solo non lo tratta, ma anzi rimarca gli stereotipi più cattivi e gretti che ci possano essere. *vai con l'ulcera*
Stessa cosa, per non dire peggio, riguarda il modo in cui sono presentate le figure femminili, e anche quelle maschili insieme. La faccio semplice, almeno per ora: ragazzi = scimmioni, della serie "Io Tarzan, io forte, io capo, tu Jane"; ragazze = vipere cattive, istigatrici di drammi e frecciatine, della serie "Puttan*, tocca il mio uomo e sei morta".
Ripetiamolo insieme.
Io.
Sono.
Stufa.
Personaggi fatti con lo stampino. Tutti quanti. In un modo che mantiene e anzi alimenta gli stereotipi di genere alle stelle. Perché di nuovo in questi libri la donna è posta come oggetto del desiderio dell'uomo, è meritevole della sua posizione a livello sociale solo se fa questo, solo se fa quest'altro PER L'UOMO. E la cosa peggiore è che le protagoniste femminile supportano questo stato di cose. A loro sta bene essere trattate così.
A questo punto la domanda mi sorge spontanea. PERCHE' AUTRICI? PERCHE'? PERCHE' PROPONETE QUESTE STORIE?! PERCHE'?!
Ho solo una rabbia enorme addosso se penso a questo libro. Non ce la faccio.
E non penso di avere altre cose da aggiungere.
Il voto è dato dalle poche cose salvabili.

Voto:

Detto questo, la sottoscritta vi saluta e vi dà appuntamento al prossimo post (il timore che, viste le letture che sto facendo al momento, il tono non sarà troppo diverso da quello di oggi :/ - avverto prima ;)).
Grazie per tutto, sul serio *^*. A presto! <3
Un bacione, Letizia <3

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