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martedì 4 gennaio 2022

Recensione libro "Spiacente, non sei il mio tipo" di Anna Zarlenga

Bellissime persone, ciao! <3
Come stanno andando questi primi giorni del nuovo anno? Spero davvero bene *^* <3
Prima recensione del primo libro concluso nel 2022, chi l'avrebbe mai detto così presto? Non io a dire il vero ahahah. Ma bando alle ciance u.u, vi lascio al resto del post. Buona lettura! <3


Titolo: Spiacente, non sei il mio tipo
Autore: Anna Zarlenga
Editore: Newton Compton
Data di pubblicazione: 08 marzo 2019
Pagine: 288
Prezzo: €4,90 (collana Gli insuperabili gold)
Genere: Romance, rosa, contemporary

Trama: Sara e Teo non potrebbero essere più diversi. Lei lavora come ricercatrice all'università, lui è un figlio di papà che presto o tardi erediterà una casa di produzione televisiva.
Lei è bassina, ha forme morbide ed è poco appariscente, lui è il classico playboy sbruffone. In sostanza non hanno nulla in comune se non, a quanto pare, un'indiscussa antipatia per i matrimoni. Ed è proprio a una cerimonia di nozze che si conoscono e hanno modo di trovarsi insopportabili a vicenda. La reciproca e dichiarata incompatibilità non impedisce loro di dare inizio a un battibecco che li porta, un po' per sfida, un po' per gioco, a oltrepassare il limite... Ma nessuno dei due dà peso alla cosa: sono perfettamente consapevoli di non piacersi e che non si incontreranno mai più. I piani del destino sono però ben altri. Dopo una vita passata a dissipare soldi senza realizzare granché, Teo è costretto dal padre a riprendere a frequentare l'università: in caso contrario potrà dire addio al suo lavoro nell'azienda di famiglia. E il caso vuole che una delle sue docenti sia proprio l'insopportabile ragazza conosciuta mesi prima a un matrimonio...

Recensione: Sarò breve, perché del libro ammetto di non avere grandi considerazioni da fare.
Punto primo: la trama. Vista e rivista, perché di "enemies to lovers" il mondo è pieno (ma chi sono io per lamentarmi della cosa, quando adoro questo trope? :)). La cosa che mi è piaciuta è il fatto che la storia viene portata avanti con leggerezza, con brio e comicità. Il che, per quanto mi riguarda, ogni tanto male non fa.
Secondo punto: lo stile. Non è chissà quanto ricco, o elaborato, o avvolgente. Ma riesce comunque, con semplicità e un pizzico di ironia, a far macinare pagine su pagine e a rendere bene, nel complesso, il mondo interiore dei due personaggi (più quello di Sara che non di Teo). Questo però mi porta a menzionare qualche nota dolente, più per gusto personale che altro, perché alla fine dei conti il libro funziona, nel complesso, più che bene. Ha il suo senso, il suo perché e la sua coerenza, e questo non posso negarlo. Tuttavia...
Primo punto dolente: l'alternanza dei due punti di vista, scritti in prima persona. Lo so che dovrei farmene una ragione, che il più delle volte i romance ora sono scritti in questo modo. Ma è davvero più forte di me, non riesco a contenere la stizza che provo quando vedo la prima persona. O meglio, se la storia fosse portata avanti da un unico punto di vista, da un solo personaggio, allora potrebbe anche starci per me. Alternare due pov però, ecco... No. Non per me.
Secondo punto dolente: i protagonisti sono stereotipi. E aiutatemi a dire quanto lo sono. Non escono dal tipo di personaggio che è stato scelto per loro. Seguono tutte le azioni nell'ordine corretto, come da manuale. E non se ne discostano in alcun modo.
Terzo punto dolente, legato al precedente: il mondo interiore dei personaggi, alla fine dei giochi, ruota quasi soltanto attorno all'interesse amoroso. Il resto è lasciato molto sullo sfondo o, addirittura, non esiste proprio. Nel senso che tutto quello che può caratterizzare i personaggi come persone a se stanti è unicamente mostrato quando è funzionale alla trama, allo sviluppo della storia d'amore. Poi non esce più fuori.
Quarto punto dolente: gli snodi della trama ci sono tutti, come da manuale. Da A si passa prima a B poi a C, a D e così via, con ordine meticoloso e rispetto della trama. E se questo da un lato ci può stare, perché alla fine dai cliché e dagli stereotipi non ci si può discostare più di tanto (l'importante, come ripeto sempre, è saperli rendere PROPRI, saper dar loro una veste nuova), dall'altro... Ho comunque sempre avuto l'impressione che le spiegazioni e i perché, le cause effettive che da un punto facessero muovere la trama verso quello successivo, non esistessero. Esempio banale: i due si innamorano (ma va, miss ovvio?). Però come ciò succede, non è dato saperlo. Non è mostrato al lettore. Letteralmente, mi sono più volte chiesta "Ma come diamine è successo?". Ecco perché dico che mancano anelli di congiunzione.
Ripeto, queste note dolenti sono più dettate dal mio gusto personale. Perché alla fine a me il libro è piaciuto, e pure parecchio. Allegro, frizzante, divertente, che si legge in un baleno. Mi ha dato le stesse sensazioni di L'amore non è mai una cosa semplice di Anna Premoli, quindi sensazioni complessivamente buone, positive. Anche perché, nel complesso, rispetta tutti i punti e li pone in modo coerente. Peccato solo che non si distacchi quasi per niente dal copione di partenza :/.

Voto:

Qual è stata invece la vostra prima lettura dell'anno? Fatemi sapere, vi aspetto! <3
Un bacione, Letizia <3

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