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martedì 22 marzo 2016

Recensione libro "Un segreto nel cuore" di Nicholas Sparks

Ciao a tutti!
Bene bene, eccomi qui (dopo non so quanto tempo) a fare una recensione ad un nuovo libro (questo, as usual, l'ho finito stanotte, ahahah ;)), così pian piano il mio obiettivo diventa sempre più vicino (per chi non lo sapesse, dare un'occhiata qui: http://alittlenerdsshelf.blogspot.it/2016/03/tbr-list-2016.html). E direi che, a questo punto, è bene se inizio.


Titolo: Un segreto nel cuore
Autore: Nicholas Sparks
Editore: Sperling & Kupfer
Prezzo: €9,90

Trama: Sarah ha un matrimonio infelice alle spalle; Miles ha perso per sempre la donna che amava ed è rimasto solo con il figlio Jonah, un bambino con molti problemi. Per fortuna la nuova maestra del piccolo è proprio Sarah, che sa riconoscerne il disagio. Ben presto tra lei e Miles nasce qualcosa che va oltre il comune affetto per il bimbo, ma entrambi devono chiudere con il passato prima di abbandonarsi al sogno di una nuova vita e aprire i loro cuori alla tenerezza e alla passione.

Recensione: Con uno stile scorrevole, coinvolgente, ed una trama interessante che, oltre a presentare una storia d'amore molto dolce e tenera, tende anche al giallo, questo romanzo ha saputo attirare la mia attenzione dall'inizio alla fine. L'ho letto con calma e con molto piacere e credo che, se avessi molto più tempo a disposizione, una rilettura non mi dispiacerebbe farla ;).
I personaggi sono stati ben caratterizzati e ben delineati fin dalle prime pagine, anche se con qualche pecca, a mio parere. Ma vediamoli nel dettaglio.
Parto da Jonah, figlio di Miles e Missy (nome che non riesco a sopportare neppure volendo -.-"). Questo dolcissimo bambino è una delle cose più belle del mondo (dopo Max Lightwood di Shadowhunters *^*). È sveglio, perspicace e diretto come solo i bambini possono essere nella loro semplicità. E, ad essere sinceri, non ha problemi così gravi; è semplicemente un po' indietro rispetto ai suoi coetanei sul piano scolastico perché le sue maestre non lo hanno mai forzato più di tanto a studiare dopo la morte di sua madre, ed il piccolo non ha mai detto niente al padre perché aveva paura di finire in punizione. In realtà, Jonah è fantastico, ed io se potessi lo porterei a casa con me!
Parlando invece di sua madre Missy, devo dire che qui il signor Sparks avrebbe anche potuto evitare di descriverla come l'angelo della casa dell'epoca vittoriana: perfetta e bellissima in ogni cosa, una donna idilliaca che non si arrabbia mai, se non con il marito proprio qualche ora prima di morire. Che strana coincidenza. Che poi, alla fine come personaggio (da quello che si può capire leggendo) non è neanche tanto male, ma è il modo dello scrittore che mi ha portato quasi a detestarla, perché credo che non possa esistere qualcuno di così perfetto sulla terra. Non sono invidiosa, solo che sono convinta che ogni persona è bellissima e perfetta grazie anche ai suoi difetti che, bene o male, vengono fuori ogni giorno e mostrano quella stessa persona per ciò che è, senza mezze misure.
Per quanto riguarda Sarah, ammetto senza ombra di dubbio che l'ho amata, dall'inizio alla fine: costantemente sincera, cerca di agire sempre nel giusto con la consapevolezza che potrebbe sempre perdere qualcosa o qualcuno. Di lei, mi piace soprattutto il fatto che, nonostante quello che ha passato (un matrimonio in cui lei credeva con tutta se stessa, con un marito che invece, alla prima difficoltà, ha chiesto il divorzio senza accennarle niente - personalmente, sarei andata lì e lo avrei sotterrato, però lasciamo stare che forse è meglio). Anche dopo ciò che si scopre durante il corso del romanzo, Sarah cerca sempre di restare in piedi, di capire cosa sia più giusto fare. E non si vergogna di essere umana, di cadere, di avere i suoi momenti di debolezza. Dopo tutto ciò che ha passato, è normale che abbia paura di vivere nuovamente un tipo di dolore simile a quello già vissuto. Piccola la mia bambina!!!!!
Passando a Miles, nei suoi confronti ho provato emozioni contrastanti dall'inizio alla fine. Fin da subito mi ha strappato il consenso con il suo comportamento: è riuscito ad accettare la morte della moglie e vuole stare di nuovo con qualcuno. Insomma, si è ripreso, e pure abbastanza bene direi (non come altri personaggi che non fanno altro che piangersi addosso e non muovono neppure un dito per cambiare la situazione). Poi però, quando conosce Sarah, inizia il suo declino, nel senso che Nicholas Sparks lo descrive come un quattordicenne alle prese con la prima cotta. Ma andiamo; Miles ha quasi trent'anni! È grande e vaccinato; perché dovrebbe farsi simili pippe mentali? Mah, ormai dovrei smetterla di farmi tutte queste domande ;). Miles, poi, peggiora ulteriormente quando vengono trovati nuovi indizi sulla morte di sua moglie: ne è ossessionato, pensa solo a quello arrivando a trascurare Jonah (il mio piccino) e Sarah. E per poco, a causa della sua rabbia derivata dalla finale scoperta della verità, non perde tutto sul serio. Tuttavia, nonostante queste pecche (?), il personaggio di Miles mi è piaciuto molto: è vero e reale in ogni sua più piccola sfaccettatura; non potrei chiedere di meglio.
Lo consiglio come lettura leggera, da prendere in mano quando si ha voglia di finire qualcosa di poco impegnativo in breve tempo ;).
Detto questo, fatemi sapere cosa ne pensate; ci conto! A presto! <3
Un bacione, Letizia <3

Il mio voto:


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